Personali elucubrazioni sulle elezioni politiche, amministrative e consultazioni referendarie.

Lo Stato, in occasione delle elezioni, mette in moto una macchina enorme, impegnando tutti i comuni a redigere/aggiornare le liste elettorali di sezione mettere in azione tutta la Polizia Locale, i tassisti, autisti, collaboratori scolastici, elettricisti, operai. Il Comune attiverà i contatti con il Servizio Elettorale centrale, gli informatici ecc.. Il tutto remunerato con ore esagerate di compenso straordinario. Nominerà e remunererà i presidenti di seggio (titolari e surrogati di riserva) gli scrutatori e i Rappresentanti del Sindaco.

Questa macchina infernale e anacronistica manderà in stampa i manifesti delle liste e dei candidati, i libretti di istruzioni, i verbali di sezione, le buste per la consegna dei risultati della consultazione, acquisterà una montagna di cancelleria e quant'altro necessario per le operazioni della Sezione. Conoscendo il numero dei cittadini aventi diritto al voto (che sarà "tot") farà stampare "tot" schede, la metà circa delle quali andrà, inutilizzata, al macero (oppure verrà, come al solito, buttata in qualche angolo del vecchio mattatoio). 

Movimenterà e remunererà agenti di ogni arma e corpo di polizia. 

Non so se questa mia riflessione sarà recepita in modo positivo ma credo che tutto questo lavoro e questa enorme spesa, alla fine pesi enormemente sui cittadini. 

Però, mi chiedo, perché, io che vado a votare, debba pagare anche per chi non vota e se ne frega altamente? 

Non so se sia possibile rendere obbligatorio il voto ma mi piacerebbe che chi non si reca al seggio, se non esonerato per comprovato motivo o impedimento, dovrebbe vedersi arrivare una cartella esattoriale di "tot" euro, a titolo di rimborso delle spese sostenute dall'Amministrazione.

Cito al riguardo, il secondo comma dell'art. 48 Cost. stabilisce i caratteri del voto, definendolo personale, eguale, libero e segreto, e qualificandone l'esercizio come dovere civico.

Il voto è personale nel senso che non può essere delegato[8], salva soltanto la possibilità di valersi di un accompagnatore in caso di grave impedimento fisico. Non è ammesso il voto per procura[9].

Il voto è eguale nel senso che ogni voto ha lo stesso valore di tutti gli altri[8]. Non sono ammessi il voto plurimo e il voto multiplo[10].

Il voto è libero nel senso che la volontà dell'elettore non può essere coartata, né l'elettore stesso può impegnarsi a votare in un certo modo[8].

Il voto è segreto nel senso che l'elettore ha diritto di isolarsi al momento di votare e deve mantenere il segreto su quanto avviene in quello stesso momento; prima e dopo il momento materiale del voto egli è invece del tutto libero di dichiarare pubblicamente per chi voterà o ha votato



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